Ognuno di noi spera o si illude di poter far affidamento nella propria vita su delle certezze, su quegli appigli a cui poter aggrapparsi quando la corrente si fa incontrastabile. Nel momento in cui questi iniziano a sgretolarsi per effetto dei flutti e del tempo, si corre il rischio di dissolversi per sempre tra le braccia rassicuranti di Nettuno. Il tempo, quella lieve foschia che inizialmente offusca i contorni di ogni momento, finisce per tramutarsi in una fitta nebbia che impedisce di abbandonarsi al gusto dolceamaro del ricordo. Realizzare di aver perduto ogni certezza è destabilizzante, ti lascia solo, anzi ti lascia in compagnia dell'entità più difficile da affrontare: te stesso. Te e i tuoi dubbi, te e le tue debolezze, i tuoi lati più oscuri, scomodi, inaccettabili, contraddittori, disadattati; è un viaggio in fondo alla propria anima sconvolgente, unico, momentaneamente distruttivo. Momentaneamente, sì, perchè dalle macerie e dalle ceneri Fenice prende vita e si libra in volo sulle sue ali più possenti di prima. Spero di avere la volontà e il coraggio di intraprendere il mio volo su diverse lande, perchè l'ipocrisia e la Noia del mio attuale mondo mi hanno ucciso ogni slancio di libertà, creatività, e soprattutto serenità. Perchè come ci insegna Baudelaire: "in mezzo agli sciacalli, le pantere, le cagne, le scimmie, gli scorpioni, gli avvoltoi, i serpenti, fra i mostri che guaiscono, urlano, grugniscono entro il serraglio infame dei nostri vizi, uno v'è, più laido, più cattivo, più immondo. Sebbene non faccia grandi gesti, nè lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo. E' la Noia! L'occhio gravato da una lagrima involontaria, sogna patiboli fumando la sua pipa. Tu lo conosci, lettore, questo mostro delicato - tu, ipocrita lettore - mio simile e fratello". Il Maestro Baudelaire riesce a trascendere con la parola il suo stato, costruendo un oggetto di bellezza. Io certamente non sarò mai in grado di arrivare a tanto, anche se con lui condivido la fatale attrazione verso lo spleen. Spero soltanto di raggiungere, un giorno, quel senso di realizzazione e quella felicità interiore che regalino anche a me un equilibrio. Forse il primo passo verso il mio agoniato monte sta nella capacità di osservar l'orizzonte con occhi diversi e nel coraggio di compiere la mia salita con nuovi compagni di viaggio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento