I sentimenti ci danno l'illusione di annullare il tempo. Ognuno di noi teme la spada di Damocle che pende sul nostro capo, sotenuta da quell'esile filo che è il tempo. Sfilacciandosi deteriora anche il nostro corpo, corrompe la nostra mente, compromette i rapporti che abbiamo costruito. Il carattere di infinità che attribuiamo all'amore, in ogni sua forma, supplisce alla tendenza nichilistica del tempo. Lo temiamo troppo, ne temiamo i caratteri e le conseguenze. Aggrapparsi all'amore è un modo per ignorarlo, per celare ai nostri occhi sognanti l'infima sorte verso la quale tutti trasciniamo mestamente le nostre spoglie ancora pulsanti.
domenica 23 marzo 2008
domenica 2 marzo 2008
Sulla malinconia
Kierkegaard sosteneva che la malinconia sorge perchè l'uomo giunge ad un punto della sua vita in cui la mente chiede di elevarsi a una forma superiore; la personalità vuole prendere coscienza di se stessa nella sua validità eterna. Se questo non succede appare la malinconia. Si tratta di fare i conti con i propri limiti. Il mondo scintillante nella sua ipocrisia ci assicura che possono essere superati. Ma se questo limite risiedesse proprio nella volontà (di superarli)? Forse è questo il limite più difficilmente valicabile. Non riuscire a volere, desiderare con tutto se stessi. Non si può superare questo limite, a meno che non si possa desiderare di volere.
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